Aspetto e profumo sono spesso la prima preoccupazione nel prendersi cura della pelle e del mantello di un cane. Per noi, invece, la prima preoccupazione è dare ai nostri amici a quattro zampe salute e benessere. E questo richiede — soprattutto per cani con pelle sensibile, allergie, e frequenti episodi di dermatite — una rigorosa attenzione a quanto si mette a contatto con la loro fragile barriera cutanea.
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La pelle è un po' come un muro fatto di mattoni (cellule) e malta (lipidi); in circa il 10-20% della popolazione umana e canina fattori genetici rendono la malta fragile, e facilmente asportata da shock esterni come detergenti aggressivi o semplice sfregamento. Quando questo accade, nel muro si creano microscopiche fessure; attraverso di esse l'acqua corporea evapora lasciando la pelle secca, e irritanti o allergeni possono penetrare nel corpo. Il risultato: l'infiammazione della pelle (o dermatite) e il prurito.
L'infiammazione può creare un circolo vizioso con episodi via via più gravi e frequenti negli anni. Come? In primo luogo danneggia direttamente la barriera cutanea. Poi porta prurito; il prurito porta a grattarsi; e il grattarsi danneggia la pelle. La pelle danneggiata è più facilmente colonizzata da microorganismi che la irritano ulteriormente. E l'infiammazione rende l'intero corpo più sensibile: ad esempio può creare allergie ad alimenti precedentemente ben tollerati.
Alcuni medicinali sistemici possono alleviare l'infiammazione "abbassando il volume" del sistema immunitario. Ma per massimizzarne l'efficacia e ridurne la necessità il primo punto su cui concentrarsi è la fragile barriera cutanea.
Per prendersi cura della pelle canina (e umana) si dovrebbero utilizzare solo prodotti:
Non aggressivi, per non danneggiare la barriera cutanea.
Ristrutturanti della naturale miscela lipidica delle pelle — la “malta” formata da colesterolo, acidi grassi e ceramidi.
Senza ingredienti inutili come profumi, coloranti, estratti vegetali o "olii nutrienti" — che rischiano sempre di penetrare una barriera cutanea fragile, scatenando l’infiammazione.
Di altissima qualità in termini di ingredienti e processi produttivi, per evitare contaminanti esterni, o la degradazione o la scarsa disponibilità dei componenti essenziali.